lunedì 21 aprile 2008

Una gran risata!

Eccomi qui a parlare del mio attuale e passato rapporto con la matematica! A pensarci bene non mi sono mai fermata a riflettere…ed ora mi scoppia dentro una risata! Se penso alle tribolazioni, le lotte costanti e inutili contro quei numeri e formule incomprensibili! Le nottate insonni per recuperare l’irrecuperabile e poi le lezioni private!!! O quelle erano gli unici raggi di speranza in un oceano in tempesta, quante ne ho fatte per cercare di arrivare a capo almeno di una sufficienza! Alle superiori facevo a gara con le vicine di banco a chi riusciva a prendere più di 4…e poi anche lì belle risate sarcastiche tra chi prendeva 4+ e chi 4-- ! Eppure nonostante un rapporto diciamo burrascoso, io non ho mai perso la convinzione, vaneggiando, di essere potenzialmente portata per la matematica…anche perchè, nonostante tutto mi ha sempre attirata. Fin dalle vecchie elementari ho sempre trovato molto affascinante la spiegazione logica agli eventi della natura, la loro risoluzione in forma di quantità e ragionamento; ho sempre provato stima e rispetto reverenziale per chi si dedicava a discipline scientifiche; la lettura del Pendolo di Focault e di altri libri di misteri spiegabili e riproducibili visivamente su un foglio (come “I misteri dell’alchimia” e la triangolazione Bologna-Praga-Santiago di Compostella) mi ha sempre emozionata…E se a scuola, di fronte ad una formula di fisica, il mio cervello si rattrappiva e si barricava, fuori dai banchi (grazie agli amici o alla televisione) restavo incantata ad ascoltare le parole di chi mi spiegava come funziona in modo scientifico e numerico la scarica di un fulmine, la distanza dei pianeti, la velocità delle particelle, la costruzione delle cattedrali, le proporzioni che bisogna mantenere per costruire una diga… Quello della matematica è per me un linguaggio misterioso, provocatorio, istigatore, stimolante, che incuriosisce ma anche che intimorisce…e sicuramente la preparazione di quest’esame non fa altro che enfatizzare e rispolverare queste sensazioni. La mia esperienza con questa disciplina è contraddistinta dal dualismo: amore e odio! E se il detto che dice “chi odia, ama” è vero, io voglio cadere nel banale e dire che amo la matematica…

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