sabato 10 maggio 2008

INTERVISTA

L’ intervistato è il Dirigente della scuola dove lavoro Don Igino

INTERVISTA A DON IGINO

Ho deciso di riportare tale e quale il suo contributo senza mie modifiche o rielaborazioni perché anche se la chiacchierata non si è svolta in un modo propriamente canonico (cioè con domande e risposte) e senza parlare precisamente di matematica in realtà Don Igino è riuscito a rispondere a tutto ed anzi, ad andare oltre…è bastata la prima domanda per stimolare un monologo di due ore, ma il tempo è tiranno per certi argomenti ci vorrebbe ben altro tempo!
Doriana:”Qual è il matematico che si ricorda?”
Don Igino attorciglia il naso rispondendo che non se ne ricorda nessuno in particolare…
“E pensare che al Ginnasio, la matematica era la mia materia preferita. Purtroppo il rapporto con gli insegnanti è stato negativo e l’ho abbandonata per concentrarmi su altro genere di studi tanto che al liceo ero soprannominato “il Letterato”. Forse ripensandoci PASCAL matematico, filosofo, colui che ha scritto i “Pensieri”…”Nella chiacchierata che ho avuto Lunedi in parrocchia, sul battesimo, ho parlato dell’enigma dell’uomo deducendo questo enigma dalle tragedie di Sofocle.
Questo entusiasmo, intelligenza dell’uomo che si accompagna alla sua debolezza.
Guicciardini parla del buio di tutte le cose.
Leopardi si rivolge alla Luna chiedendole qual è il senso della vita “Tu devi saperlo perché sei una dea!”
L’enigma dell’uomo che ha possibilità enormi e lo si vede in tutta l’arte greca che ha scolpito le persone in tutta la loro bellezza, armonia…i greci che hanno inventato la democrazia…in tutto questo però rileviamo il limite umano, il fato incombe su tutto, uomini e dei.
Sofocle canta la grandezza dell’uomo e poi dice che nascere è una grande sventura.
Leopardi “Chi nasce è funesto il dì natale”
Dio ha una risposta, ma non al modo dei professori che parlano all’intelligenza, ai dotti e che discutono. Da una risposta esistenziale adatta ai piccoli perché quelli che aderiscono alla realtà ed amano i fatti…la risposta è nel battesimo che significa immersione in Cristo, diventare una cosa con Lui, che è figlio ed anche noi diventiamo figli del Padre” Il battesimo è un tuffo nel gorgo della vita trinitaria. Dante nel Paradiso parla di “trasumanar” tradotto in cercare di andare oltre, superare i limiti umani.
Io amavo molto la geometria, TALETE che parla dei 4 elementi fondamentali
PITAGORA bellissima la sua matematica perché diventa filosofia.
Dicevo…ho amato la geometria e non l’algebra perché essendomi mancato un bravo Professore nella geometria riuscivo ad arrivare da solo alle soluzioni ma non con l’algebra.

Doriana” La matematica è nella sua vita di ogni giorno?”
Si totalmente nel senso che amo la musica. Ieri ho ascoltato il concerto di Mozart K 622 anche se mi strazia. La musica è tutto un rapporto matematico…e poi amo la letteratura e la poesia. La poesia è tutta matematica…fatta di sillabe, endecasillabi ecc…è tutta rigore matematico soprattutto quella greca e latina e neolatina…tutto è misurato con precisione. Sentimentalismo? No questo è solo un bamboleggiarsi infantile. Aveva regione De Andrè alla domanda “Preferisce farsi chiamare poeta o cantautore?” risposta “Fino a 16/17 anni siamo tutti poeti, poi siamo poeti o cretini” Visione improntata alla matematica.
Don Igino “Io sono fondamentalmente un anarchico ribelle…ma anch’io porto l’orologio al polso e devo incastrare tante cose…Ho abbandonato la matematica e dentro di me c’è un rimpianto perché sono convinto che quando la matematica non si ferma all’esercizietto sconfina nella filosofia. La matematica è presente in me…Quando ero a Roma ero amico di un fisico discutevamo molto io teologo, fisico lui…eppure spesso arrivavamo a conclusioni simili o identiche su tanti problemi. Noi siamo immersi nella realtà che è una macchina meravigliosa, misteriosa, immensa, cosmos, da cosmo: metto in ordine e nus: mente suprema. Noi cerchiamo e desideriamo capirla da capere impossessarsi. Siamo forniti di intelligenza e vorremmo leggere dentro vorremmo andare a fondo…non ci accontentiamo di vedere, vorremmo capire, andare oltre il fenomeno (ciò che appare) arrivare alla substantia, nocciolo misteriosi della realtà. Per giungere a conoscere la realtà sono nate tutte le scienze, note di un'unica grande sinfonia, un tutto unitario…siamo indirizzati alla comprensione, soddisfazione della nostra intelligenza.
In Turchia ho visto una scultura stilizzata vicino ad una moschea scavata in una grossa pietra formata come da tante radici, “torrenti” che partivano dal basso e poi si restringevano formando un albero finale…una statua a forma di piramide” che ha una profonda simbologia religiosa cioè la vita, anzi le vite perché ce ne sono tante, travagliate ma tutte marciano verso l’unità, Dio. Ci sono tante scienze, ma tutte hanno un unico scopo, abbracciare la realtà, capirla…ma non ci riusciremo mai. Sia nel macrocosmo, l’universo; sia nel microcosmo, gli organismi infinitesimali della materia…sono infiniti… ci perdiamo.
La conoscenza deve essere dialogica, aperta…l’uomo è limitato, ha sotto gli occhi un panorama piccolo ha bisogno dell’apporto degli altri.
Non si può spiegare veramente la letteratura senza filosofia, teologia, matematica. Il problema di Dio c’è in tutti gli autori non solo in Dante “Devi conoscere la teologia” quando parla ai letterati dice” Se non conoscila teologia…smetti di cercare”la conoscenza è dialogica. La persona non è come ce la fa credere la cultura di oggi, un individuo, una persona è una maschera…come quella usata per far sentire la voce nella tragedia. La persona è un io che ha bisogno di un tu per diventare un noi. La vera natura della persona è legata alla visione cristiana perché la persona è fatta a immagine di Dio, che non è solo una Trinità. La persona è creata a immagine di Dio ma questo supera la spiegazione che può dare il linguaggio umano (33esimo canto di Dante, Paradiso)
Natura dialogica della conoscenza è l’io che si esprime e l’io e persona ed ha bisogno degli altri.
Pavese il romanziere che amo più di tutti nel “Mestiere di vivere” dice che noi riceviamo la nostra vita dagli altri e non capisce perché. Il riflesso della Trinità è nella famiglia umana. Il male del 1900 e 21° secolo è quello della solitudine, incomunicabilità…corriamo senza sapere dove, corriamo e basta. Noi siamo limitati umili. Il grande scienziato è sempre umile perché sa e lo dice anche Socrate che “chi è sapiente è colui che sa di non sapere” Più studi e più ti accorgi di essere immerso nell’oceano…Desideriamo sapere, vedere ma non possiamo essere soddisfatti. La filosofia è l’uomo che cerca la verità…sophia, sapienza... L’uomo è come un bambino che continua a chiedere perché! Pensa al cantico dei cantici…noi siamo come addormentati e non vediamo più le cose che ci circondano, non ci rendiamo conto che c’è il sole…ricerca continua. Però ci sono pensatori poderosi che ci danno gioia…ci sembra leggendoli di aver finalmente trovato la verità ma in realtà non arriviamo mai alla vetta. Quella grande costruzione, cattedrale del sapere è una statua dai piedi di argilla. Affascinante ma drammatica è la scoperta…Mito di Sisifo: costretto a portare il masso sulla montagna e quando sta per arrivare il masso rotola giù e l’uomo deve riprendere tutto da capo.
Tutte le scienze sono drammatiche l’unico faro è la teologia..se sei umile ti manda fasci di luce sulla realtà e gioia, calore, scalda il cuore…come il lavoro del fabbro al battere dei martelli i fasci di luce che emana il battito…Io sono laureato in letteratura e teologia…
Platone diceva “Non conosceremo mai la verità a meno che non venga qualcuno a rivelarla”…riflessione sulla rivelazione di Dio ma non cattedratica, una riflessione su quello che stiamo vivendo.
Pensa ad Alessandro Magno che conquista tutto e poi comunque è insoddisfatto, deluso, attonito perché rimane ancora parte della realtà che non potrà mai conoscere non è arrivato e se ne rendo conto.
La scienza si basa su una mentalità sbagliata quella che dice che la scienza domina ci fa capire la realtà…ma la scienza quando è positivista, deraglia.
Bacone, Leonardo da Vinci, Galileo il padre della scienza moderna
Scienza come ramo della filosofia
Leonardo dice che non c’è scienza senza esperienza ma misurata matematicamente
Galileo dice che tutto ciò che cade sotto l’esperienza, ciò che possiamo vedere, toccare, misurare matematicamente…ma quello che lui chiama scienza è il regno del fenomeno da faino apparire. La scienza si limita a quella parte della realtà che appare, e ciò che non vediamo non esiste.
Esiste il numeno, per lui, il sotto…e quella parte della realtà è indagine della filosofia, ciò che sta sotto, oggetto di un’altra scienza la filosofia o la teologia. Tanto è vero che Eulero dice “Ma che scienza è questa? Cosa so io dell’erba quando mi limito a descrivere il filo verde che appare e trascura quello sotto, che non vedo, ma che c’è e che lo lega a tutti gli altri fili d’erba ed alle radici…
Il Positivismo dice: è vero tutto ciò che posso vedere, toccare, sperimentare e portare a mio vantaggio. Esiste solo il fenomeno il resto no, questo è un deragliamento della ragione arroganza, ubriacatura…le scienze ebbero un incremento nel loro sviluppo…i bambini, nuovi nati venivano chiamati “Progresso” in onore della scienza…Assurdo…a questo si ribella anche Leopardi nella Ginestra “Il nostro secolo è superbo e sciocco…il Vesuvio per esempio ti può travolgere con la sua potenza e questo dimostra che l’uomo è piccolo ed è una creatura fragile”.
Pascoli dice”Scienza tu hai fallito”
A fine 1800 però ritorna la nostalgia di quello che era stato cancellato…col naturalismo francese e verismo italiano che dicono che c’è bisogno di anima, spirito, irrazionalismo.
Tutta la cultura moderna è dominata da 2 correnti:razionalismo e irrazionalismo. Il razionalismo dice che la ragione è misura di tutte le cose e ciò che non misura non esiste…stessa parole dell’illuminismo e la sua dea ragione messa sull’altare di Notre Dame.
L’irrazionalismo dice invece che la ragione indaga ma c’è sempre un margine di mistero che sfugge.
Oggi c’è un’ipoteca di positivismo che continua. Si dice “esiste questo” altro non esiste e la scienza dà le sua interpretazioni materialistiche. In tutti gli autori viene fuori un prepotente bisogno di Dio.
Pirandello: nei suoi scritti si sente questo bisogno di verità, in lui c’è esigenza di Dio “La terra è fatta per le bestie che mangiano, hanno bisogni fisiologici, ma in me c’è come un calabrone che non mi lascia in pace, per noi c’è qualcos’altro, superfluo, cioè qualcosa che scorre oltre la natura umana, la realtà materiale, la nostalgia di qualcosa di ultraterreno, il mistero. Nei Giganti della Montagna dice “Basta ragionare, il ragionamento non porta a niente, per cercare la verità bisogna credere, essere come i bambini, i miracoli appaiono intorno a noi continuamente dobbiamo solo aprire gli occhi per vederli. Aristotele parlava di un principio fondamentale, quello della causalità. Esiste il mondo, io ho l’intelligenza per capire chi l’ha fatto. Che è X ma x è stato fatto da y e è stato fatto da z…insomma si può andare indietro all’infinito senza dire niente ma ad un certo punto se ci fermiamo, troveremo il motore immobile. La ragione ti porta a scoprirlo. Per gli illuministi c’è il mondo e chi l’ha fatto? Un grande architetto questo però ora non si cura di noi, c’è ma non si cura più…questo è deismo che poi sfocia nell’ateismo in Nietsche; “ Dio è morto”…io non ho più padroni sono libero e la realtà è un mare nostrum.
Poi nel 1900 arriva Sartre che dice che Dio è morto ma noi siamo soli, disperatamente soli. Il problema del 1900 diventa quello di costruire un’etica, e se non c’è Dio diventa impossibile costruire un’etica. Cosa diventa giusto Quello che dico io può essere il contrario di quello che dice un altro, ma chi avrebbe ragione? Il più forte!
Horcheimer: se non c’è Dio cadiamo nella giungla “ C’è bisogno di un’etica!”
Camus arriva alla morale della pietà, compassione…soffrire con chi soffre e aiutarlo nella “Peste”
L’irrazionalismo dice che la ragione non basta e poi arriva il simbolismo in cui le cose diventano simbolo di qualcosa di più profondo. La materia è una foresta di simboli: Baudelaire.
Poi rivoluzione del 1900, il decadentismo.
Fino al 1900 la filosofia classica diceva che esiste il mondo e l’io che guarda il mondo e cerca di capirlo. L’intelligenza diventa ponte tra l’io ed il mondo.
Decadentismo: non c’è più l’io di fronte al mondo ma anche lui fa parte del mondo. Il mio ponte fra me e la realtà non è più solo l’intelligenza ma l’inconscio che è la parte più naturale di me. L’istinto si rifugia nel sogno perché lì non c’è più controllo, si manifesta e basta ecco perché nell’arte e letteratura moderna il sogno è così importante.
Enigma, limite dell’uomo che è limitato…allora grande sofferenza dei romantici. Certo la nostra intelligenza ci porta molto avanti in quell’oceano, ma ad un certo punto non riesce più a procedere, si perde nella notte, si scontra col mistero…occorre diradarla allora ecco che parla la 9°di Beethoven o il 33esimo canto del Paradiso di Dante.
Vedi…la cultura è come le ciliegie… ne mangi una e poi non smetteresti più di mangiarle.
Michelangelo, è un esempio, modella la materia in modo perfetto ma arriva alle ultime sculture, sbozza le statue e si ferma, smette. Ha in testa un’idea di perfezione così alta che anche se è così perfetto sente che non è abbastanza. La sua è una sete insaziabile, quella d’infinito che ha dentro.
La nostra condizione umana è analizzata da Malraux…affascinante ma drammatica. Noi siamo creature ma essendo creati abbiamo in noi l’impronta del Creatore, la nostalgia, la tensione verso l’infinito…drammaticità del nostro essere così capiamo Schubert, i Notturni di Chopin, Mozart la k622 concerto per clarinetto ed orchestra. Ci sentiamo dentro una nostalgia infinita, struggente, malinconica, nostalgia sconfinata dell’infinito, del Paradiso terrestre.
Arte. L’uomo ha bisogno di esprimersi anche nel lavoro, di parlare..il grande artista e matematico di conseguenza, sa dirci qualcosa di più di quello che siamo, sa esprimere in misura più marcata quel grande mistero che è in noi. Domanda fondamentale che rimbalza. Hanno una maggiore sensibilità, maggiore capacità tecnica. Perché dico che mi piace un’opera di Beethoven? Perché lui è riuscito a dire quello che sono io.
Molti professori purtroppo sono bidelli che hanno sbagliato posto di lavoro o archeologi.
L’arte invece è fuoco, ti deve incendiare, ti deve far sentire vivo…noi tendiamo a diventare uno stagno, siamo addormentati, l’arte ci restituisce vivi, porta gioia…
In Pitagora la matematica diventa religione. La vita è tutta un gioco con il mistero, bagliori improvvisi che alimentano il desiderio che il mistero si riveli, gocce di rugiada. La certezza arriverà nel momento in cui si svelerà e allora crollerà il muro d’ombra che ci impedisce di vedere al di là, il Signore. Ungaretti parla di muro d’ombra.
Montale: il muro ricorre in tutta la sua poesia.
La nostra condizione umana è quella di chi desidera vedere ma non riesce a scavalcare. Nella ricerca umana, l’arte cerca di dare una risposta a questo desiderio di vedere al di là…farlo credere e sfociare nell’infinito
Ignazio d’Antiochia catturato per essere dato in pasto alle fiere a Roma trova protettori fra persone altolocate che si sono convertite al cristianesimo ma lui scrive una lettera ai romani chiedendo di essere lasciato morire perché per lui morire sarà come nascere, approdo finalmente a Dio. Giunto là sarò finalmente uomo. Abbiamo dentro una nostalgia…guardiamo, cerchiamo siamo inquieti
Oggi c’è molto pressappochismo… nebbia.
La matematica è utile nella vita quotidiana, di ogni giorno perché ci abitua al rigore, all’essere esigenti, precisi, andare a fondo nelle cose. Ci dà una formazione mentale, ci forma la testa scientifica ma non in senso positivista cioè facendoci credere che esiste solo quello che vediamo ma nel senso meno rigoroso. Noi abbiamo la ragione. Niente ci basta perché vogliamo la luce che in fondo è un abisso; Lewis “lettere di berlicche” la luce è un abisso dobbiamo lasciarci andare…ebbrezza della libertà, luce, amore…e tutto viene a coincidere dobbiamo solo essere persone disarmate…
……
Per concludere…
Platone nel Fedone dice che “Bisogna prendere quello dei ragionamenti umani che sia il migliore ed il più inconfutabile, e lasciandosi portare da questo come su una zattera, navigare a proprio rischio attraverso il mare della vita, a meno che non si possa essere trasportati con maggiore sicurezza e con minor ischio su un mezzo più saldo, in altri termini su una rivelazione divina”
Michelangelo “Giunto è già il corso della mia vita con tempestoso mar, per fragil barca, al comun porto, ov’a render si varca conto a ragion d’ogni apra trista e pia. Né pianger, né scolpir fie più che quieti l’anima, volta a quell’amor divino c’aperse, a prender noi, n’croce le braccia” (sonetto della vecchiaia)
Schubert e Chopin: la loro vita è un intendere qualcosa di ideale che non riuscivano a raggiungere. Lo dicono attraverso il canto, perché il canto è l’espressione più esplicita di un bisogno, è ancor più di un urlo, è l’uomo puro. In Chopin questo canto esprime il bisogno di qualcosa che hai stampato dentro eppure ti sfugge, non ha volto preciso è l’Assoluto. Nella loro musica si avverte una malinconia intensa, una mancanza, un desiderio così acuto si qualcosa di impossibile, tanto che puoi intuire l’esistenza di un infinito concreto, amico. Il mondo è carico di incantevoli promesse ma ognuno lo attraversa in solitudine.
Molte volte al giorno mi faccio il segno della croce, dunque pronunci oil Dogma della Trinità
…la matematica mi ripete che la vita non è individualismo, ma comunione, donazione, amore. E la Trinità mi richiama alla mente che il numero 3 è il numero che costituisce al base architettonica del poema che amo sopra tutti gli altri “La Divina Commedia”.
Senza Euclide noi saremmo diversi, altro sarebbe il nostro modo di guardare e analizzare la realtà. Nella sua opera “Elementi” non si rivolge mai alla pratica, egli parla soltanto di presupposti teorici, offre i presupposti ad un metodo…ed è stato seguito da studiosi, artisti, scienziati, come ancora oggi nei libri di scuola. Possiamo dire che siamo Euclidei nell’anima.



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