domenica 4 maggio 2008

un, due, tre...un , due, tre...

Sta arrivando l’estete, penso alle feste di paese, le orchestre, i valzer, le mazurche…e cosa caratterizza queste musiche popolari più di ogni altra cosa se non la matematica, la metrica, la ripetizione, il tempo, il ritmo? La musica popolare è matematica e tutti la ballano…la matematica è danza!!!

A parte tutto…il discorso del tempo in musica è strettamente legato a concetti matematici e non solo in astratto. Ma il tempo come ho già detto viene espresso sotto forma di frazione. Le frazioni a loro volta possono rappresentare una suddivisione binaria o ternaria all’interno della battuta. Ad un tempo ternario, che gioca su una successione di accenti più ricca, come appunto nelle danze popolari o nei minuetti, si associa una musica veloce e più ritmica.
In generale all’inizio di un brano musicale si possono trovare queste frazioni:
4/4, ¾, 2/4 (tempi semplici) oppure 6/8, 9/8, 12/8, (tempi composti)
Senza approfondire il discorso del tempo è comunque interessante porsi domande e “giocare” sul loro significato puramente matematico.
Nei tempi composti per esempio posso ancora dividere numeratore e denominatore per 2 o per 3, ma non nei tempi semplici…
In entrambi i casi i denominatori sono tutti uguali, sono comuni
Esistono inoltre anche brani che utilizzano più ritmi contemporaneamente, mescolando sia tempi semplici che composti, poliritmia

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