Ricorda:
- LEONINUS: 1° maestro della scuola di Notre Dame, fine 12° secolo che aggiunge una seconda voce alle melodie liturgiche per la messa e per l’ufficio onde ampliare il servizio divino.
Il senso generale dell’amplificazione del canto liturgico mediante la tecnica polifonica dell’organum può essere colto attraverso l’analogia con alcuni procedimenti letterari assai diffusi in quel periodo tali Il dilatare la sonorità liturgica colmandola con la sonorità dell’organum non differisce nelle intenzioni dalla procedura dei poeti contemporanei
- PEROTINUS
TEMPO
Nell’ars Nova del 1300 non esistevano le battute, ma c’erano tempi, prelazioni, modi.
I teorici ed i pratici della musica mensurabilis dettero la preferenza esclusivamente al criterio ternario, per cui la nota lunga vale 3 brevi, la breve 3 semibrevi.
La misura musicale ternaria è la misura “perfetta” in quanto il numero 3 è il numero perfettissimo e prende il nome dalla somma trinità che è la vera perfezione. La più completa sistemazione di questa concezione si trova all’inizio 14 sec. nello pera del matematico e astronomo parigino Giovanni De Muris che descrive la musica misurata come un sistema di 4 gradi, in cui, partendo dall’unità più ampia i valori musicali si ramificano attraverso un procedimento ternario sino alle entità più
piccole, in numero di 81.
maxima
longa – longa – longa
brevis – brevis – brevis
semibrevis – semibrevis – semibrevis
minima – minima – minima
Chi accolse l’invito di De Muris a formulare le innovazioni apportabili al sistema della musica misurata fu Filippe De Vitry (1291- 1361). Ars Nova è chiamata la sua dottrina, ( musica misurata della fine del 1200) contrapposta a ars vetusta. L’opposizione tra i due termini indica 2 successive fasi di elaborazione di una disciplina; avvento di una nuova fase della musica mensurabilis destinata non a sostituirsi ma ad aggiungersi alla dottrina tradizionale. Prima di tutto avvenne l’istituzionalizzazione del tempo binario accanto a quello ternario sin’ora unicamente riconosciuto, nel senso che mentre l’ars vetus prevedeva tra le note solo un rapporto ternario e quindi applicava nella pratica solo misure perfette ternarie, l’ars nova ammise anche il rapporto binario tra le note e di conseguenza consentì l’adozione nella pratica anche di misure imperfette binarie.
La struttura definitiva del nuovo sistema sarà codificata verso metà secolo nel “Libellus cantus mensurabilis” attribuito a Giovanni De Muris e prevederà l’organizzazione ternaria e binaria delle tre categorie del modus (rapporto tra longa e brevis), del tempus (rapporto tra brevis e semibrevis) e della prolatio (rapporto tra semibrevis e minima).
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