sabato 3 maggio 2008

io e la matematica

Nel corso del tempo la mia interpretazione e riflessione sulla matematica ha subito profondi cambiamenti, e posso parlare di una vera riscoperta…della sua essenza.
La musica è stata lo strumento che mi ha permesso di giungere a questa nuova coscienza.
Sono arrivata alla conclusione che la matematica è molto più vicina alla mia vita di quanto credessi. Al conservatorio ho studiato l’armonia classica, le tecniche compositive musicali, ho scoperto che ciò che mi sembrava più lontano da concetti matematici in realtà ne era intriso: l’essenza della musica stessa. Ed il mio è stato un crescendo nella rivalutazione, fino ad una nuova libagione con la matematica nel corso della preparazione di questo esame di matematiche elementari.
Oggi il mio rapporto con la matematica può essere raffigurato attraverso una parabola ascendente.
Penso, tuttavia, che ci siano persone più o meno “portate” verso certe discipline o arti. La musica e la matematica utilizzano un linguaggio proprio che presuppone una predisposizione naturale ed inconscia verso il loro modo di esplicarsi. La natura dona a tutti gli strumenti per comprenderle ma non tutti possiamo raggiungere i livelli di perfezione che contraddistinguono i grandi geni.
Credo anche che la scuola abbia un’enorme responsabilità verso il potenziamento o meno di nostre certe predisposizioni.
Nel mio caso il legame con la musica ha avuto la possibilità di essere approfondito attraverso gli studi in Conservatorio fino al raggiungimento del diploma di pianoforte; ma il legame con la matematica si è risolto in quei concetti e formule che mi ha offerto la scuola dell’obbligo.
Penso che gli insegnanti che ho incontrato, sia per quanto riguarda la matematica che la musica, abbiano avuto enorme influenza sui miei successi o insuccessi. Sono stata fortunata! Le persone che mi hanno guidata nell’ambito musicale mi hanno lasciato una grande eredità: riguardo ai metodi d’insegnamento, umanità, senso della competenza e del dovere..e tanto altro…Oggi, che insegno da qualche anno in una scuola materna, mi rendo conto della grande responsabilità che mi sono assunto scegliendo questo lavoro. E lo dico anche in virtù della mia esperienza negativa con la matematica alle superiori, dovuta ad un mio disimpegno, ma credo anche ad una responsabilità dei professori. Ho vissuto quegli anni alimentando un’opinione sbagliata della matematica e della fisica, ho perso di vista la loro vera essenza preoccupata solo di riuscire a portare a casa un voto decente (sempre disilluso). Ho vissuto passivamente ed in modo frustrante quelle esperienze ed oggi ne risento ancora l’eco.
Poi, sono sempre fuggita da qualsiasi cosa che mostrasse anche solo lontane parentela con la matematica. Solo il tempo e nuove esperienze di vita mi hanno aiutata a guardare con distacco oggettivo il passato a ri- incuriosirmi, a riprovare un approccio nuovo verso concetti numerici logici, scientifici.

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